Lo storico negozio di musica Cigna Dischi, coerentemente con l’interesse da sempre dimostrato nei confronti di ogni disciplina artistica, nonché nella promozione degli artisti locali, ospita in questo periodo all’interno dei propri locali e ben visibili attraverso le vetrine, una serie di opere di Marco Canova, artista visuale che definire “locale”, aldilà ovviamente della sua origine biellese, risulta fin riduttivo o parzialmente fuorviante, dato il suo curriculum che l’ha portato negli anni a esporre e lavorare con particolare frequenza in ambito internazionale. Si è fatto un gran parlare, nel corso dell’ultimo anno, del rapporto fra artisti e pandemia, di come cioè l’emergenza legata al Corona Virus e le relative conseguenze abbiano ispirato gli artisti di tutto il mondo nella produzione di nuove opere, in tutti i campi e con modalità ovviamente estremamente eterogenee.
Proprio da qui parte l’ispirazione per tutte le opere di Marco Canova in esposizione, con particolare riferimento all’inevitabile riflessione, portata dai tempi, su quanto lega l’uomo alla sua natura “animale” e, in generale, al mondo naturale che lo circonda, nella consapevolezza che il momento attuale renda inevitabile un ripensamento del proprio sviluppo e progresso. Coerenti dal punto di vista tematico, le opere esposte lo sono anche dal punto di vista realizzativo, trattandosi di una serie di disegni in carboncino su carta plasticata color seppia, il che contribuisce a dare una visione di insieme estremamente omogenea alle opere, allo stesso tempo amplificandone il messaggio.
Marco Canova nasce nel 1977 a Biella e vive tra Londra e l'Italia.
“A bottega “ dal pittore visionario Antonio Massari, artista della Milano dagli anni '70, ha studiato pittura all'Accademia di Brera a Milano. Dopo la partecipazione alla Biennale di Venezia nel 2007, numerose sono le mostre a livello internazionale presenti nel suo Curriculum, che comprende anche la direzione artistica dello storico studio D'Ars di Milano e la collaborazione per diversi anni anche con la stessa Fondazione D’Ars. Collabora ora con una galleria londinese dal 2012 e nella capitale inglese lavora con un collettivo di artisti attivi nel campo delle istallazioni.
“Contorti e controversi, i sentimenti cadono dai colori dei suoi quadri illuminati e composti. Poche parole, proprio come il suo essere. L’impatto esplosivo.”
Grazia Chiesa
Marco Canova: PandeMusik
Dal 20/02 al 20/03/2021
Cigna Dischi via Italia 10 13900 Biella (BI) Tel. 015 21802
Si terrà dal 16 al 25 ottobre 2020 la VI edizione di ‘Archivi Aperti’, promossa da Rete Fotografia - Associazione non profit che promuove dal 2011 la cultura fotografica in Italia.
La manifestazione si volgerà in modalità mista, con visite in sede con presenza di pubblico e dirette online. Quest’ultime daranno la possibilità ad un pubblico più ampio di fruire dei molti appuntamenti offerti.
41 archivi partecipanti la maggior parte dei quali a Milano, oltre a Bergamo, Cesena, Dalmine, Rende (CS), Roma, Rozzano (MI), Sesto San Giovanni (Mi), Sinalunga (SI), Treviso e Trieste.
70 appuntamenti in programma di cui 29 in sede, grazie anche alla collaborazione di AFIP International Associazione Fotografi Professionisti,di GRIN, Gruppo Redattori Iconografici Nazionale e di Tau Visual, Associazione Nazionale Fotografi Professionisti - soci di Rete Fotografia.
‘Archivi Aperti’ ha la particolarità di aprire al pubblico gratuitamente le collezioni fotografiche di archivi, musei e fondazioni, studi di fotografi professionisti accompagnati da conservatori e curatori. Oltre a riflettere su temi importanti legati al mondo dell’immagine, il pubblico ha la possibilità di scoprire realtà spesso conosciute solo dagli specialisti. Come ad esempio il Fondo Emilia Zinzi (conservato presso l’Università della Calabria) storica dell’arte, scomparsa nel 2004, a cui si devono molte battaglie in difesa del patrimonio artistico calabrese.
Tra le novità di quest’anno vogliamo citare la partecipazione del Museo delle Storie di Bergamo e del Centro di documentazione Citroena Sinalunga in provincia di Siena che offriranno visite guidate presso le proprie sedi. L’Associazione Italia Russia - nata come ‘Italia Urss’ e diventata 'Italia Russia’ nel 1946 per sviluppare gli scambi culturali tra i due Paesi - racconterà la propria storia attraverso le fotografie conservate negli anni.
Tra i professionisti partecipa per la prima volta il fotografo musicale Giovanni Canitano, uno dei padri spirituali della fotografia musicale, in una diretta insieme al giornalista e conduttore Carlo Massarini.
Alcuni incontri saranno occasione per raccontare come il lavoro di conservazione e catalogazione si concretizzi spesso in mostre temporanee di particolare interesse. Ad esempio la rassegna dedicata a ‘Cesare Colombo’ dal Civico Archivio Fotografico di Milano al Castello Sforzesco, prorogata per l’occasione fino al 25 ottobre. Oppure la mostra dedicata dalla Fondazione 3M ad Alberto Sordi, che si inaugura il 20 ottobre a Casa del Cinema di Roma (a cura di Roberto Mutti), con immagini dei backstage di molti suoi film.
Il Centro Apice racconterà il progetto di mostra itinerante, da realizzarsi con il concorso del Comune di Milano, che attraverso 90 immagini selezionate tra 400.000 negativi dell’‘Archivio fotografico La Notte’, descriverà la cronaca della città di Milano dagli anni ‘50 agli anni ‘90.
Infine durante l’incontro online organizzato dall’Archivio Storico Intesa SanPaolo - oltre al focus dedicato alla storia degli studenti africani a Milano che parteciparono al progetto ‘Finafrica’ promosso dalla Cariplo a partire dal 1967 - si parlerà di come è nata la mostra alle Gallerie d’Italia di Milano (dal 9 ottobre al 22 novembre 2020) frutto del lavoro di catalogazione e di scelta di oltre 3300 immagini provenienti dall’‘Archivio Publifoto Intesa SanPaolo’, che riproducono i bombardamenti su Milano nell’agosto ‘43.
Il tema scelto per l’edizione 2020 è Anomalie/Trasformazioni. Narrazioni contemporanee e nuovi sguardi.
Molti archivi partecipanti - come il Museo di Fotografia Contemporanea Mufoco - attraverso i fotografi di cui conservano le immagini indagheranno su come questi abbiano in passato raccontato il tema della trasformazione e dello shock improvviso. Verranno confrontati i diversi sguardi e le narrazioni prodotte. Si rifletterà sulle nuove modalità di resilienza e sulle ragioni stesse del nostro agire nell'attuale contesto sociale per arrivare a valutare e comprendere l’importanza della conservazione, catalogazione, digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio fotografico.
La manifestazione sarà aperta da una Tavola Rotonda che quest’anno si terrà online, venerdì 16 ottobre, con interventi di Luca Andreoni, Cristina Baldacci, Maurizio Guerri, Silvia Paoli, e Daniela Aleggiani, come moderatrice.
A chiusura della manifestazione, domenica 25 ottobre, si terrà sempre online una tavola rotonda con fotografi autori, dal titolo Per una fotografia autoriale utile all’altro. Intervengono: Michele Borzoni, Andrea Frazzetta, Elena Givone, Rocco Rorandelli e Valentina Tamborra. Moderatori: Mariateresa Cerretelli e Roberto Tomesani.
27 Archivi di Enti, le Fondazioni, Università e i Musei
Archivio Storico Asp Golgi e Redaelli; Archivio Storico Fondazione Fiera, Archivio Storico Intesa San Paolo; Archivio Storico Touring Club Italiano;
Fondazione 3M; Fondazione AEM – GRUPPO A2A; Fondazione Dalmine (Dalmine, BG); Fondazione Isec (Sesto San Giovanni); Fondazione La Triennale di Milano, Biblioteca del progetto;
Mufoco - Museo di Fotografia Contemporanea (Milano - Cinisello Balsamo); Museo Martinitt e Stelline; Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci”; Civico Archivio Fotografico di Milano - Castello Sforzesco; Veneranda Fabbrica del Duomo; Museo delle Storie (Bergamo);
Centro Apice – Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale – Università degli Studi di Milano; Archivio Fotografico ‘Emilia Zinzi’, Biblioteca Umanistica ‘F. E. Fagiani’, Università della Calabria, Rende (CS)
Fototeca Ando Gilardi; Fototeca dei Civici Musei di Trieste.
AESS - Archivio Etnografia e Storia Sociale di Regione Lombardia; Archivio della Rivista e gruppo editoriale Domus (Rozzano); Archivio dell’Associazione Italia-Russia DI Milano; BAUER – Archivio storico dei corsi di fotografia del CFP Bauer; Centro di Documentazione Storica Citroën di Sinalunga (SI); Centro Cinema della Città di Cesena; Ecomuseo Urbano Metropolitano Milano Nord; Chippendale Studio.
14 archivi e studi di professionisti
gli archivi di Gabriele Basilico, Giovanni Canitano (Roma), Enrico Cattaneo, Lelli e Masotti, Graziella Vigo;
gli studi di Roger Corona, Piero Gemelli, Giovanni Hänninen, Laila Pozzo e Pio Tarantini;
oltre all’Archivio storico di Fotogiornalismo Agenzia Giancolombo, la Photo Library di Giancarlo Gardin (Treviso), la Fondazione Gian Paolo Barbieri e la CollezioneDonata Pizzi.
ANOMALIE/TRASFORMAZIONI NARRAZIONI CONTEMPORANEE E NUOVI SGUARDI Dal 16 al 25 ottobre 2020 Tavola rotonda di apertura: Venerdì 16 ottobre 2020, dalle 17.00 alle 19.00 In diretta streaming Interventi di: Luca Andreoni, Cristina Baldacci, Maurizio Guerri, Silvia PaoliVisite in sede e online degli Archivi Da sabato 17 a sabato 25 ottobre 2020 in diretta streaming Accesso: gratuito, con prenotazione obbligatoria per le visite in sede Tavola rotonda di chiusura: Domenica 25 ottobre 2020, dalle 18 alle 20 in diretta streamingAccesso gratuito, con prenotazione obbligatoria per le visite in sede Le visite online saranno trasmesse dalle piattaforme: Zoom, Teams e Streamyard. Con la possibilità di rivedere i video sul sito e sui canali Facebook e Youtube dell’Associazione. Calendario di tutti gli appuntamenti consultabile su: Rete Fotografia www.retefotografia.it Ufficio stampa: Alessandra Pozzi - T. +39 338.5965789 - press@alessandrapozzi.com Informazioni: www.retefotografia.it - segreteria@retefotografia.it
Inaugurazione sabato 3 ottobre, ore 17:00, con performance pittorica e musicale di Ercole Pignatelli e Francesco Libetta e presentazione del volume biografico “Metamorphosis - Ercole Pignatelli”
La rassegna “Metamorphosis. Ercole Pignatelli” esposta dal 3 al 18 ottobre presso la Strada Sotterranea del Castello Sforzesco di Vigevano, a cura di Fortunato D’Amico e Giancarlo Lacchin, propone, attraverso una selezione di opere significative, il percorso pittorico di Ercole Pignatelli.
L’artista, originario di Lecce, per oltre sessant’anni ha segnato l’immaginario poetico della cultura italiana a partire dal 1953, anno del suo arrivo Milano, in occasione della mostra di Pablo Picasso.
La mostra racconta un universo artistico fortemente illuminato dalla presenza di colori accesi e fluorescenti, che restituiscono il clima e l’atmosfera del paesaggio salentino.
La metafora del corpo femminile, intesa come Grande Madre, come ossessione seduttiva, fonte di ispirazione assoluta e totalizzante del espressione artistica, è rielaborata da Pignatelli in continua metamorfosi con il paesaggio naturale e antropico della campagna leccese. Un contesto in cui si agitano rabdomanti, masserie, germinazioni, nudi, basamenti floreali, paesaggi, marine, che consentono di ricostruire un microcosmo sospeso tra cielo e terra, fantastico e onirico per antonomasia, ricco di memorie vernacolari del passato, ma comunque saldamente legato al sentire contemporaneo.
Nell’artista, padrone assoluto di varie tecniche pittoriche, trovano feconda sintesi creativa le esperienze della figurazione contemporanea, ma anche le occasioni trasfigurate del Barocco meridionale.
In occasione dell’esposizione viene presentato il recente libro biografico “Metamorphosis - Ercole Pignatelli”, pubblicato dall’Editoriale Giorgio Mondadori nella Collana Cataloghi d'Arte.
Scrive il curatore Fortunato D’Amico: “Il volume si propone, attraverso le vicende che orbitano attorno alla figura di Pignatelli, di narrare uno spaccato di Storia dell’arte contemporanea italiana. Una Storia che, dal secondo dopoguerra, partendo da Lecce e transitando stabilmente da Milano, arriva ai giorni nostri portando con sé il carico di una stagione mitica e leggendaria, certamente irripetibile”.
Il racconto indaga la vicenda di un protagonista dell’arte contemporanea che ha incrociato i destini di vari personaggi, tra cui Lucio Fontana, Raffaele Carrieri, Carlo Cardazzo suo gallerista, Salvatore Quasimodo, Ugo Mulas, Garibaldo Marussi, Mario De Micheli, Raffaele De Grada, Giorgio Upiglio, Milena Milani, Piero Manzoni, animatori culturali d’eccellenza nella Milano degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta.
Durante l’inaugurazione della mostra, si assiste a una performance pittorica e musicale in cui il pianista, compositore e direttore d'orchestra internazionale Francesco Libetta eseguirà con il suo pianoforte dei brani di Beethoven, Chopin e Liszt, mentre il pittore salentino dipingerà in diretta una parte del pianoforte. Francesco Libetta sarà il protagonista di alcuni appuntamenti musicali che si terranno settimanalmente all’interno dello spazio espositivo durante il periodo della mostra. Un’occasione per celebrare il 250° anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven.
Ercole Pignatelli nasce nel 1935 a Lecce. A 18 anni, nel 1953, arriva a Milano per l’esposizione antologica di Pablo Picasso a Palazzo Reale. Rimasto definitivamente a Milano frequenta il Bar Jamaica, dove incontra personalità di spicco del panorama artistico contemporaneo. Nel 1954 vince il Premio San Fedele per i giovani, consegnatogli da Carlo Carrà. Da questo momento il suo percorso è costellato di importanti riconoscimenti e ha inizio una carriera professionale ricca di soddisfazioni, sia in ambito nazionale che internazionale. Le sue opere vengono esposte in numerosi importanti musei di arte contemporanea e collezioni private in numerose città sparse nel mondo quali: Milano, Torino, Roma, Venezia, Savona, Spoleto, Rovereto, Prato, Padova, Bari, Bergamo, Lecce, New York, San Francisco, Saint-Paul de Vence, Manneheim, Otaru, Parlamento Europeo di Bruxelles, Palm Beach, Lisbona, Toledo, Madrid, Mougins, Zurigo, Nizza, Philadelphia, Kamakura, Taipe – Taiwan, Tokio, Cleveland, Detroit, Washington.
Si ricordano in particolare la partecipazione alle Biennali di Venezia del 1978 e del 2011, i due grandi dipinti murali in permanenza al Palazzo della Regione Lombardia sempre nel 2011, le esposizioni alla Triennale di Milano “Le fatiche di Ercole” nel 2015 e presso gli uffici Azimut di Palazzo Bocconi nel 2017.
Le sue opere sono presenti in permanenza in molte collezioni pubbliche nei diversi continenti.
Alla presentazione in mostra del volume “Metamorphosis - Ercole Pignatelli” seguirà quella presso la libreria Bocca in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, venerdì 9 ottobre alla ore 18:00
Ercole Pignatelli: Metamorphosis A cura di: Fortunato D’Amico e Giancarlo Lacchin Dal 3 al 18 ottobre 2020 Orari: venerdì ore 14.30 - 18.30 | sabato e festivi ore 10 - 12:30 e 14:30 - 19 Ingresso: libero Pomeriggi musicali con Francesco Libetta: Domenica 11 ottobre, ore 17.15 - Domenica 17 ottobre, ore 17.15 Informazioni: info@sopramaresotto.it - info@irmabianchi.it
Strada Sotterranea del Castello Sforzesco di Vigevano Portone di via XX Settembre Vigevano
L’ottava arte è un vocabolario di emozioni, nel senso ben evidenziato da Ferdinand de Saussure quando scriveva: “Il segno linguistico unisce non una cosa e un nome, ma un concetto e un’immagine acustica”.
Di fatto alcuni scatti sono veri e propri idiomi artistici, dall’intento formativo, ed è il caso di quelli esposti per la mostra “Il teatro di figura. Burattini, marionette, pupi e ombre” al Centro di Cultura, Formazione e Attività forensi dell’Ordine degli Avvocati di Genova in via XII Ottobre 3 al secondo piano dal 25 settembre al 13 ottobre. L’ingresso è libero dal lunedì al venerdì in orario 10 – 18.
L’esposizione su ideazione, organizzazione e allestimento dell’avvocato e artista Gabriella de Filippis accomuna due realtà di primo piano in Italia quali il Museo delle Marionette di Campomorone situato all’interno dello storico Palazzo Balbi (http://www.marionettecampomorone.it) e il Castello dei Burattini di Parma (www.castellodeiburattini.it) con gli scatti rispettivamente della fotografa, videomaker e giornalista Giulia Cassini e del fotografo e consulente finanziario Massimo Pezzica. All’inaugurazione del 25 settembre alle 18 saranno presenti diverse autorità, come il sindaco di Campomorone Giancarlo Campora e verrà proiettato un docuvideo emozionale a cura di Giulia Cassini e Gabriella de Filippis. A supporto dell’esposizione diversi insight critici con curatela scientifica di Gabriella de Filippis e di Donatella Ferraris, che rilevano gli aspetti fondamentali “raccontati” dalle immagini.
Un doppio binario che accende la fantasia e fa luce su uno spaccato storico di sicura presa, a partire dal Museo di Campomorone diretto da Paola Alpa, uno dei pochissimi esempi di “teatro domestico” usato nell’Ottocento dalle famiglie aristocratiche e nei primi anni del Novecento da molti nuclei borghesi che fa rivivere l’esperienza artistica e il lavoro di Angelo Cenderelli. Quest’ultimo utilizzò la sua innata creatività in molti campi quale ideatore, costruttore (tra i tanti esempi che si potrebbero addurre progettò da tecnico il Monumento ai Caduti di Piazza della Vittoria, l’ampliamento della Porta urbana di Piazza Manin, il Liceo-ginnasio Andrea Doria, il Palazzo dell’Intendenza di Finanza dell’attuale Via Fiume), scenografo e regista. Si segnala per approfondire tra le diverse pubblicazioni “Il teatro ritrovato. L’edificio marionettistico di Cenderelli a Campomorone” di Skira.
Tra le pagine di questo interessante volume, si legge nell’estratto di Eugenio Monti Colla: “Lo spettacolo di marionette presenta alcuni topoi molto particolari. In esso sono confluiti gli elementi più tipicamente d’effetto del teatro classico e del melodramma. L’amore contrastato, l’eroe reietto e abbandonato, l’ingresso del protagonista ad azione avviata, i co-protagonisti che preparano l’arrivo del protagonista, la caccia, il temporale, le nuvole in movimento, il mare in tempesta, il tramonto, il sorgere della luna… Le musiche di scena hanno, spesso, doppia trascrizione: per piccolo organico del genere café chantant per l’esecuzione dal vivo nei teatri di prestigio, per banda musicale da utilizzarsi nei piccoli centri privi di professori d’orchestra”.
Al Museo delle Marionette, inaugurato nel 1986 e completamente rinnovato nel 1993, sono esposte oltre 70 esemplari in ottimo stato conservativo e ben 265 costumi, testimoniando la ricercatezza dei particolari.
Di grande rilievo anche la collezione Giordano Ferrari del Castello dei Burattini di Parma dove, come spiega la curatrice della mostra Gabriella de Filippis, “Sono esposti circa 400 pezzi su oltre 300 metri quadri di esposizione che rappresentano solo una parte del lascito Ferrari. A questa collezione si sono aggiunti ulteriori contributi come quelli donati al Museo dalla moglie e dai figli di Franco Cristofori. Anche la figlia dell’ingegnere Amilcare Adamoli, burattinaio dilettante, alla morte del padre ha donato la sua collezione di burattini, copioni, fondali… Una testimonianza fondamentale, che ci permetterà di spiegare ai visitatori le differenze tra burattini a bastone, a mano vera, a guanto, poi la complessità delle manovre da sopra la figura che si tracciano con le marionette, e con i pupi, tipologia che si differenzia proprio per la tecnica del movimento”.
Un vero e proprio mondo tutto da scoprire con il patrocinio del Comune di Campomorone, del Museo delle Marionette Collezione di Angelo Cenderelli a Campomorone, del Comune di Parma, del Castello dei Burattini Museo Giordano Ferrari.
Il teatro di figura: burattini, marionette, pupi e ombre Patrocinio di: Comune di Campomorone, Museo delle Marionette Collezione di Angelo Cenderelli - Campomorone, Comune di Parma, il Castello dei Burattini - Museo "Giordano Ferrari" Organizzazione e allestimento a cura di: Gabriella de Filippis. Foto di: Giulia Cassini e Massimo Pezzica Dal 25 settembre al 13 ottobre 2020 Orari: lunedì - venerdì, 10.00-18.00 Ingresso: gratuito Informazioni: T. 010.566217 - 010.566432 - formazione@ordineavvocatigenova.it
Centro di Cultura, Formazione e Attività Forensi II piano Via XII Ottobre, 3 16121 Genova
Inaugurata l'8 luglio alle 18 in streaming e visitabile dal 9 all’30 settembre, in due diverse versioni e luoghi, la mostra Cathedral Effect, esposizione inedita dei lavori del fotografo e artista dell’immagine Luigi Tolotti.
Nella mostra, proposta in due varianti differenti all’interno di Spazio d’arte Trart, a Trieste, e della Galleria Prologo di Gorizia, l’autore indaga la relazione fra colori ed emozioni tramite le sue “light boxes”, opere che ricordano le finestre di una cattedrale.
Il risultato è un'ipnotica installazione che associa tra di loro immagini legate da un racconto da scoprire, cangiante emozionalmente su note musicali che trasportano il visitatore da icone di bellezza antica a simboli di contemporaneità e la luce ne cambia le immagini come in un caleidoscopio, ricordando i colori e le visioni delle vetrate delle cattedrali gotiche. Gli opposti si inseguono e sottolineano la nostra difficoltà di comprendere la realtà, il nostro mondo dell’illusione. Una navigazione estremamente pulita e affascinante.
Luigi Tolotti è noto per la sua instancabile ricerca tecnica e scientifica nella rappresentazione dell’immagine fotografica, incluse le installazioni d’avanguardia.
Per questo è il protagonista ideale di un’esposizione che rientra nel Science in the City Festival di ESOF2020, organizzata da Acquamarina Associazione Culturale, Trart spazio d’arte, in collaborazione con Associazione Culturale Prologo di Gorizia e Isomorph Srl.
In quest’esposizione muovendosi tra percettibile e impercettibile, le “finestre” di Tolotti, attraverso continui loop visivi, rivelano, con l’aiuto delle luci, della musica e di immagini tratte dalla storia, l’arte, il cinema, la natura e l’attualità, ciò che è alla base della fisica teorica, della matematica, dell’energia e dell’uomo: il principio di dualità, positivo e negativo, vero e falso, visibile e invisibile, 1 e 0, in moto perpetuo.
All’esposizione è associato un ciclo di tre conferenze e una visita guidata a cavallo tra arte e scienza, che avranno come protagonisti il fisico Hans Grassmann e lo stesso Tolotti e proposte alla galleria Trart dal 16 luglio per quattro mercoledì successivi, oltre che in streaming.
All'’inaugurazione, con la partecipazione di Annamaria Castellan, Federica Luser, Franco Spanò, del fisico Hans Grassmann e del fotografo Luigi Tolotti, si poteva seguire in streaming su https://meet.google.com/gmg-bwzk-dqt.
“A prima vista il lavoro di Luigi Tolotti è ipnotico. L’alternarsi delle immagini e dei colori risulta psichedelico. L’allestimento dei light-boxes sovrapposti rimanda ai riquadri delle vetrate gotiche e al loro impatto emotivo. Ma la loro visione scatena una riflessione profonda sul mondo delle immagini, sul bombardamento mediatico, su quanto la quantità di informazioni ne abbia diminuito il valore, fino ad annullarlo. L’effetto ipnotico è solo il livello più superficiale”, scrive la curatrice Federica Luser nell’introduzione alla mostra.
Sono molti gli accostamenti insoliti proposti dalla mostra: la donna-robot di Metropolis, uno dei simboli del primo cinema di fantascienza, viene affiancata a Steve Jobs e al Cristo pantocrate, a fotografie naturalistiche e a vecchie foto di guerra.
Questi arditi accostamenti, scrive Luser, rendono ancora più straniante il messaggio, spingendo il visitatore a pensare all’insensata ottusità che, tramite una comunicazione illusoria, vede l’umanità procedere, senza porsi particolari domande, verso obiettivi indotti e non necessari. Luigi Tolotti:“Considero la realtà nella quale viviamo insondabile. Riusciamo a interagire solo in una minima parte superficiale con il mondo come ci appare e la variazione di frequenze (cambiando i colori) mi aiuta a visualizzare queste mie considerazioni”.
Senz’altro si tratta di una mostra in cui non è assente una nota ironica: “Ma è un’ironia amara, gestita nel migliore dei modi e con perizia tecnica - prosegue Luser -. Due immagini sovrapposte che sfumano una nell’altra a seconda del colore di cui sono investite. Colore che attira e distoglie con forte implicazione sul piano emotivo: basta cambiare la frequenza e qualcosa cambia. L’immagine si trasforma, rendendo tutto aleatorio. Il messaggio che stavamo seguendo non esiste più, incalzato da quello successivo, così in un loop gestito da chi manovra il telecomando, o come un criceto nella ruota che insegue chissà che! Niente di più lontano dalla maestosità delle vetrate e dal silenzio delle cattedrali gotiche, anche quelle però se viste solo a livello superficiale mantenevano unicamente l’effetto ipnotico. Nulla più…”.
All’interno di Trart spazio d’arte, si potranno ammirare le opere nella loro interezza (con orario 18-20 da giovedì a sabato), mentre alla Galleria Prologo (via Isaia Ascoli 8/1, Gorizia) sono esposti ritratti multipli di varie dimensioni e opere sfogliabili dai visitatori (orario 16-19 da lunedì a venerdì).
Entrambe le esposizioni sono visitabili gratuitamente ma su prenotazione (alla mail cathedraleffecttrart@gmail.com), con accesso contingentato e nel rispetto delle normative vigenti.
L’inaugurazione e le successive conferenze si potranno visionare anche in streaming sui siti www.trart.it, www.prologoart.it, lineamirror-scienceinthecity.uniud.it, e sui relativi canali social. Lo stesso vale per le mostre, di cui viene proposta anche una visita virtuale sugli stessi canali.
Luigi Tolotti nasce a Trieste nel 1966, da sempre affascinato dall’arte visiva, inizia il suo percorso artistico a partire dalla fine degli anni '80, con particolare attenzione al disegno ed alla fotografia. Dopo aver terminato gli studi superiori, comincia a dedicarsi allo sviluppo e perfezionamento delle tecniche espressive.
Nel 1990 frequenta la “Scuola libera dell’acquaforte Carlo Sbisà”. Integra i suoi studi presso la “Scuola Internazionale di grafica di Venezia” frequentando in successione i corsi:
1994: fotoincisione e tecniche miste diretto da Daniel Divorne;
1995: fabbricazione carta a mano diretto da Fernando Masone;
1996: incisione–tecniche avanzate e sperimentali diretto da Riccardo Licata;
1996: stampa a colori simultanei “tecnica Hayter” diretto da Anna Romanello.
La carriera ventennale gli ha consentito di sviluppare una vasta esperienza nel campo delle tecniche di fotografia e grafica: - Incisione: tecniche tradizionali (acquaforte, acquatinta, ceramolle) - Incisione: tecniche sperimentali (stampa con matrici alternative: legno, cartone, plastica, ecc.) - Fotoincisione - Metodi di stampa fotografica tradizionali - Sviluppo e stampa di negativi - Pc softwares-Suite Adobe - Tecniche di stampa digitali - Utilizzo fotocamera a foro stenopeico - Cameraless photography
Mostre 1992: “Biennale giuliana d’arte” - Trieste
1993: “Collettiva d’incisione” presso la Sala Comunale di Trieste
1994: secondo premio giovani artisti Lloyd Adriatico 1994: “Collettiva di fotoincisione” presso la Galleria “Segno Grafico” di Venezia
1995: primo premio grafica “Trofeo Cesare Dell’Acqua”
1998: “Collettiva itinerante Trieste Arte & Parkinson”
2004: “Quotidiana 04” - Trieste
2006: “Quotidiana 06” - Lignano
2006: Festival “Trieste è fotografia”
2007: “Daydreaming Magazine” – Trieste
2007: Work in progress –Serre di Villa Rivoltella - Trieste
2007: Matrici sperimentali; Associazione culturale “Prologo” - Gorizia
2007: Bardou, Mons La Trivalle Francia
2007: Sala Comunale di Trieste, “In piazza si vive” 2007: Culture & Culture; Chateau de Padies Francia
2008: Giornata mondiale del foro stenopeico; Tolmezzo 2008: “Visioni stenopeiche”, Knulp Trieste.
2009: Fotografia stenopeica; Corte del Libro - Tolmezzo 2010: Libreria “Minerva” - Trieste
2010: "Uno+Uno"; Associazione Juliet presso A.S.P. ITIS - Trieste 2010: Quattro Artisti in viaggio con Ulisse; Associazione DDP; Tolmezzo
2010: Da Trieste a Parigi – Associazione culturale Twins – Trieste
2010: “Bloomsday”; Assessorato alla Cultura e DDProject - Trieste
2011: 54a Biennale di Venezia, Padiglione Italia, Regione Friuli Venezia Giulia
2012: Le Vie delle foto; Trieste
2013: “Io che non vivo" - Workshop relazionale
2013: Rayograph.Fashion editorial published on Juliet Art Magazine nr. 164/ Oct.- Nov. 2013
2013: Photoshooting “Rayograph: Space interaction at Fondazione d’arte contemporanea U. Carà” Comune di Trieste, Trieste, Italy (IT)
2014: "Fotonotte", Casa dell'Arte, Trieste, Italy (IT) 2014: Lectures at CoversArt, Conversazioni d’Arte contemporanea, Scuola del Vedere/partnership with Juliet Art Magazine, Trieste, Italy (IT)
Il progetto si concentra sul tema culturale delle energie rinnovabili, per diffondere la conoscenza in questo settore, sottolineando l'importanza del contatto che la scienza deve avere con la società, e in particolare con l'arte, al fine di produrre tecnologia che rispetti la natura e l’uomo. Come esempio, l' attenzione è rivolta all'energia solare termica e all' uso della biomassa di scarto, con la dimostrazione di un ciclo chiuso virtuoso che può contribuire alla sostituzione del combustibile fossile. Sono mostrati un concentratore solare (esposto in modo spettacolare nel giardino della Biblioteca) e un gassificatore per trasformare la biomassa in gas. La divulgazione scientifica - effettuata attraverso seminari dedicati - è accompagnata da riflessioni artistiche sul tema della luce e del potere del Sole, della sua interazione con la materia e della sostenibilità. Diversi artisti presentano le loro opere e vengono offerti laboratori fotografici in tema. Filologi e antichisti mostrano come alle radici della cultura europea scienza e arte fossero parti integrate della cultura.
Anno dopo anno aumenta il contenuto di CO2 dell'atmosfera. Spingendo il nostro pianeta verso il disastro. È evidente che le tecnologie esistenti non possono risolvere il problema.
Dove sono le nuove tecnologie, che sono urgentemente necessarie? Ha la fisica giungere alla fine? L'ingegneria ha raggiunto i suoi limiti? Nel nostro progetto di fisica e arte vogliamo mostrare che un nuovo modo di fare la fisica è possibile: la fisica non è fatta in qualche ghetto, separata dal resto della cultura e della società, organizzato dagli amministratori. Ma piuttosto la fisica come parte della cultura umana. Negli ultimi anni questo approccio ha avuto molto successo: per prima cosa abbiamo sviluppato lo specchio lineare, un sistema innovativo per la raccolta concentrata energia solare termica. ("noi" è un piccolo spin accademico insieme con studenti e dottorandi delle Università di Udine e Trieste.)
Lo specchio lineare è semplice, economico, efficiente e funziona anche in inverno e alle latitudini settentrionali. È più conveniente dei combustibili fossili.
Lo specchio lineare apre le porte a una nuova industria rinnovabile, perché è in grado di tostare la biomassa di scarto (che altrimenti si decomporrebbe in CO2) e riscalda durante l'inverno. La biomassa tostata viene chiamata "carbone solare", poiché può sostituire i combustibili fossili in tutte le applicazioni.
In questo momento fornire calore termico da fonti rinnovabili è una priorità. Ma in futuro si vuole anche produrre energia elettrica dal carbone solare. Le turbine convenzionali hanno molti limiti, quindi vogliamo usare qualcosa di meglio: l' eolipila.
La fisica dietro lo specchio lineare e l' eolipila erano presenti nella grande biblioteca di Alessandria. È quindi meraviglioso presentare ora i nuovi sviluppi di questa scienza europea perduta in una biblioteca, la biblioteca di Trieste.
Luigi Tolotti: Cathedral Effect
A cura di: Federica Luser
Inaugurazione: mercoledì 8 luglio 2020 ore 18:00 Dal 08/07 al 30/09/2020
Orario: 18-20 da giovedì a sabato Ingresso: gratuito Prenotazioni: cathedraleffecttrart@gmail.com Informazioni: www.trart.it - www.prologoart.it - lineamirror-scienceinthecity.uniud.it - T. +39 040 775285 - info@trart.it
Trart spazio d’arte Viale XX Settembre 33 34126 Trieste
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