Nato a Genova nel 1940, da padre impiegato in una ditta di import-export e madre casalinga, Germano Celant da giovanissimo iniziò a frequentare il vivace ambiente culturale che si stava sviluppando in quegli anni nella città ligure. Conobbe il gruppo dei cantautori, Gino Paoli, Umberto Bindi e Luigi Tenco e frequentò lo stesso Liceo di Fabrizio De Andrè. Nella metà degli anni ’60, iniziò a scrivere per riviste di cultura, nel 1964 lavorò alla progettazione di un libro sul design della Olivetti e, viaggiando tra Milano e Torino, conobbe Arturo Schwarz e Gian Enzo Sperone, qui ebbe modo di vedere la mostra di Andy Warhol, con Leo Castelli e Ileana Sonnabend, tra gli invitati, oltre al gruppo di quelli che sarebbero poi diventati gli alfieri dell’Arte Povera.
Studiò all'Università di Genova, dove fu allievo di Eugenio Battisti.
Nel 1967 coniò la definizione di Arte Povera per designare un gruppo di artisti italiani: Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Pino Pascali ed Emilio Prini, esposti nella prima mostra alla Galleria La Bertesca di Genova, destinati a riscuotere un grande successo internazionale negli anni successivi. Sempre alla Bertesca di Genova presentò in contemporanea Im-Spazio (Bignardi, Ceroli, Icaro, Mambor, Mattiacci, Tacchi). Questi artisti, secondo la presentazione del critico nel catalogo, operavano in una "nuova dimensione progettuale che mira ad intendere lo spazio dell'immagine, non più come contenitore ma come campo di forze spazio-visuali. Le loro opere presentano una strutturazione aperta di frammenti visivi, formano imspazio a circolo aperto, a tempo reale [...] che agisce con e sullo spettatore".
Nel 1968 la mostra “Arte Povera più azioni povere”, nell’ambito della Rassegna Internazionale di Pittura agli Arsenali di Amalfi, organizzata da Marcello Rumma a cui parteciparono: Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini, Gilberto Zorio, Ableo, Paolo Icaro, Pietro Lista, Gino Marotta, Gianni Piacentino, Richard Long, Jan Dibbets, Ger van Elk.
Celant delineò la teoria e la fisionomia del movimento attraverso mostre e scritti come Conceptual Art, Arte Povera, Land Art del 1970.
Dopo la mostra Off Media, svoltasi a Bari nel 1977, iniziò a collaborare con il Guggenheim Museum di New York, del quale divenne in seguito senior curator.
Sempre al Guggenheim Museum allestì nel 1994 la mostra Italian Metamorphosis 1943-1968, nel tentativo di avvicinare l'arte italiana alla cultura americana.
Stava progettando, come ci aveva raccontato a Palazzo Reale, di riproporre per il 2022 una mostra analoga per rilanciare l'arte italiana, oggi con una flessione molto rilevante sul mercato americano.
Per le sue vaste conoscenze dei musei e dei galleristi americani, Celant incominciò a far conoscere in Italia il mondo della conceptual art americana ed a esportare negli Stati Uniti l’Arte Povera.
L'intendimento di internazionalizzare l'arte italiana aveva già caratterizzato le mostre al Centre Pompidou di Parigi (1981), a Londra (1989) e a Palazzo Grassi a Venezia (1989), diventando tra i più noti curator internazionali.
Nel 1996 curò la prima edizione della Biennale di Firenze Arte e Moda, evidenziando un concetto di arte in costante evoluzione, strettamente connesso con la cultura contemporanea intesa come espressione dinamica di una creatività globale. Nel 1997 venne nominato direttore della 47ª Biennale Internazionale d'Arte di Venezia: "Futuro, Presente, Passato", alle Corderie, con la partecipazione di 67 tra artisti internazionali più noti.
"La scelta degli artisti dipende dal metro che si decide di usare. Nella mostra internazionale ho cercato di rappresentare tutte le stratificazioni dell’arte contemporanea, a partire dalla pop art e dalla minimal art. Insomma, da metà degli anni Sessanta in avanti. Prima cosa il taglio storico dunque, ma ho dovuto metterlo insieme con il presente: lavorando con la contemporaneità avevo bisogno di incontrare artisti viventi. Con questi due parametri ho cominciato una lettura per strati arrivando al concettuale, all’ arte povera… A guardare, c’è una campionatura molto forte dei vari movimenti: Lichtenstein per il pop, Jim Dine per una certa radicalità figurativa, Oldenburg per il contributo alla sensualità dell’oggetto, erano fondamentali. E poi Agnes Martin, Brice Marden sul senso della pittura, Heizer… Ho cercato un’esemplificazione dei vari movimenti, in modo che ci fosse un attraversamento sia in senso verticale sia in senso orizzontale, perché ognuno degli artisti ha contribuito con dei lavori nuovi".
Presentava opere di artisti come, tra gli altri, Maurizio Cattelan, Enzo Cucchi, Ettore Spalletti, Marina Abramovic, John Baldessari, Vanessa Beecroft, Daniel Buren, Cai Guo Qiang, Dinos e Jake Chapman, Francesco Clemente, Gino De Dominicis, Jan Dibbets, Jim Dine, Jan Fabre, Luciano Fabro, Rebecca Horn, Ilya e Emilia Kabakov, Anselm Kiefer, Jeff Koons, Sol LeWitt, Roy Lichtenstein, Mario Merz, Annette Messager, Mariko Mori, Maria Nordman, Claes Oldenburg, Dennis Oppenheim, Giulio Paolini, Gerhard Richter, Pipilotti Rist, Edward Ruscha, Haim Steinbach, Luc Tuymans, Emilio Vedova, Franz West, Gilberto Zorio.
Collaboratore di note riviste fra le quali L'Espresso, con la rubrica Arte, dopo aver realizzato a Genova la grande mostra Arti & Architettura (2004), fu direttore della Fondazione Prada a Milano a partire dal 2015, a lui si devono la curatela diretta delle più importanti esposizioni. Dalla prima personale in Italia di Walter De Maria, nel 1999, a “Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918–1943“, grande e straordinaria e coraggiosa collettiva, presentata nel 2018, con più di 600 lavori.
Nel 2001 è stato commissario del Padiglione Brasiliano alla 49ª Biennale Internazionale d’arte di Venezia
Nel 2004 supervisore artistico della programmazione dei cento eventi culturali di “Genova 2004, Capitale Europea della Cultura”: Arti & Architettura.
Dal 2005 è curatore della Fondazione Aldo Rossi a Milano.
Dal 2008 curatore della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova a Venezia,
Dal 2009 al 2011 è stato Responsabile scientifico per Arte e Architettura alla Triennale di Milano.
In occasione di Expo 2015, organizzò la mostra Art & Food alla Triennale di Milano, un lunghissimo percorso focalizzato sulla commistione tra arte e cibo, dal 1851 (anno della prima Esposizione Universale, tenutasi a Londra) fino ai nostri giorni, con allestimenti progettati dall’architetto Italo Rota.
Nel 2016 è stato curatore della mostra di Giovanni Gastel al Palazzo della Ragione a Milano.
Nel 2016 è Project Director di The Floating Piers, opera di Christo e Jeanne-Claude sul Lago d’Iseo.

Germano Celant e Christo, Museo di Santa Giulia, Brescia, 2016 © Gianni Marussi
2016 Mostra al Museo di Santa Giulia, Brescia: "Christo and Jeanne-Claude: Water Projects".

Massimo Minini, Germano Celant,Christo, interprete, Laura Castelletti, Museo di Santa Giulia, Brescia, 6/04/2016 ©Gianni Marussi
"Le avanguardie, le neoavanguardie, i collettivi, le tendenze, lasciano il posto a nuove figure fortemente connotate a livello individuale. Ti potrei fare degli esempi: da Julian Schnabel e Jeff Koons arrivi a Damien Hirst. Sono i nuovi eroi dell’arte che gestiscono direttamente la loro produzione. Quando Hirst si inventa la sua asta da Sotheby’s si muove con questa precisa determinazione."
Nel 2019, in concomitanza con l’apertura della Biennale di Venezia, aveva curato la splendida grande retrospettiva di Jannis Kounellis, dopo la sua scomparsa, presso il Palazzo Ca’ Corner della Regina, sede veneziana di Fondazione Prada, rendendo così omaggio a un grande artista e grande amico che per anni era stato suo compagno di viaggio.
Alla FondazionePrada aveva curato anche l'incontro con Bernardo Bertolucci, poco prima che mancasse, con la proiezione di "Ultimo Tango a Parigi".
L'ultima sua curatela milanese, aperta fino al 9/02/2020, è stata quella su Emilio Vedova a Palazzo Reale, Milano, nello splendido allestimento scenografico nella Sala delle Cariatidi, promossa da Comune di Milano Cultura, da Palazzo Reale e dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova.
L’ultima mostra da lui curata è stata Richard Artschwager, la prima grande antologica europea dedicata allo scultore americano, in programma da ottobre 2019 a febbraio 2020 al Mart di Rovereto. Realizzata grazie ai prestiti di alcune delle maggiori Collezioni del mondo e alla collaborazione di alcune tra le più prestigiose gallerie internazionali, attualmente la mostra è ospitata al Guggenheim di Bilbao, attualmente chiuso per ovvi motivi.
Il primo aprile sarebbe dovuto essere a Peschici a ritirare il riconoscimento "Le donne nell’arte" per il suo contributo svolto in nome della Fondazione Prada.
Celant è stato autore di oltre cinquanta pubblicazioni, tra cataloghi, approfondimenti sul lavoro di singoli artisti o scritti teorici come Conceptual Art, Arte Povera, Land Art del 1970.
Nel 1987 ha ricevuto il The Frank Jewett Mather Award per l’attività di critico d’arte; nel 2004 la laurea honoris causa in Architettura dall’Università degli Studi di Genova, Facoltà di Architettura; infine, nel 2013 il The Agnes Gund Curatorial Award da parte dell’Independent Curators International, New York.
Nel 2013, riceve il The Agnes Gund Curatorial Award, accanto a Miuccia Prada che ottiene il The Leo Award, due premi promossi dall’Independent Curators International (ICI) di New York: “per i loro contributi al mondo dell’arte contemporanea, per l’attività a livello internazionale della Fondazione Prada e per la mostra When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013”, svoltasi nella sede veneziana di Fondazione Prada Ca’ Corner della Regina, in dialogo con Thomas Demand e Rem Koolhaas.
"Germano Celant è stato una delle figure centrali di quel processo di apprendimento e ricerca che l’arte ha rappresentato per noi fin dall’inizio della fondazione. Le tante esperienze e gli intensi scambi che abbiamo condiviso con lui in questi anni hanno contribuito a farci ripensare il significato della cultura nel nostro presente. La curiosità intellettuale, il rispetto per il lavoro degli artisti, la serietà della sua pratica curatoriale sono insegnamenti che riteniamo essenziali per noi e le generazioni più giovani”, hanno dichiarato Maurizio Bertelli e Miuccia Prada, presidenti della Fondazione Prada.
Germano Celant è mancato il 29 aprile 2020 all'ospedale Ospedale San Raffaele di Milano, a seguito della complicanze, dovute al diabete, di COVID-19. Aveva manifestato i primi sintomi di ritorno in Europa dagli Stati Uniti, dove era stato per l’Armory Show. Lascia la moglie Paris Murray e il figlio Argento Celant.

Germano Celant, © foto Giovanni Gastel
Autore di oltre cento pubblicazioni, tra libri e cataloghi, e curatore di centinaia di mostre nei maggiori musei ed istituzioni internazionali.
Dal 1977 è Contributing Editor della rivista “Artforum”, New York e dal 1991 della rivista “Interview Magazine”, New York; dal 1999 è responsabile della rubrica d’arte del settimanale “L'Espresso”, Roma; dal 2000 collabora con il mensile di design “Interni”, Milano.
Pubblicazioni principali
Nevelson. Catalogo della mostra (Roma, Palazzo delle esposizioni, 1994)
Charta 1994
L' inferno dell'arte italiana. Materiali 1946-1964
Costa & Nolan 1996
Michael Heizer. Ediz. inglese
Progetto Prada Arte 1997
Man Ray. Io e Juliet. Ediz. illustrata
Man Ray, Germano Celant
24 Ore Cultura 1998
Laurie Anderson. Dal vivo
Progetto Prada Arte 1998
Sam Taylor-Wood
Progetto Prada Arte 1998
Walter De Maria. 1999 Milano 2000
Progetto Prada Arte 1999
Laurie Anderson. Dal vivo
Progetto Prada Arte 1999
Registro
Carsten Höller, Germano Celant
Progetto Prada Arte 2000
Marc Quinn
Germano Celant, Darian Leader
Progetto Prada Arte 2000
Enrico Castellani 1958-1970
Progetto Prada Arte 2001
Enrico Castellani 1958-1970. Ediz. inglese
Progetto Prada Arte 2001
Barry McGee. Ediz. inglese
Progetto Prada Arte 2002
Barry McGee
Progetto Prada Arte 2002
La sfida. Atti del Convegno (2002)
Progetto Prada Arte 2002
Pescatori di utopie
Germano Celant, Giovanni Gastel
Skira 2002
Madly in love. The Luigi and Peppino Agrati collection
Skira 2002
Tom Friedman. Ediz. inglese
Progetto Prada Arte 2002
Prada Aoyama Tokyo. Herzog & de Meuron
Progetto Prada Arte 2003
Giulio Paolini 1960-1972
Progetto Prada Arte 2003
Giulio Paolini 1960-1972. Ediz. inglese
Progetto Prada Arte 2003
Tribeca talks. Film festival
Progetto Prada Arte 2004
Francesco Vezzoli. Trilogia della morte
Progetto Prada Arte 2004
Francesco Vezzoli. Death trilogy
Progetto Prada Arte 2004
New York, New York. Fifty Years of Art, Architecture, Photography, Film and Video
Lisa Dennison, Germano Celant
Skira 2006
Andreas Slominski. Ediz. italiana e inglese
Progetto Prada Arte 2006
Tom Sachs. Ediz. italiana e inglese
Progetto Prada Arte 2006
Thomas Demand. Ediz. inglese
Germano Celant, Robert Storr, Carlo Bonini
Progetto Prada Arte 2007
Tobias Rehberger. On Otto e On Solo. Ediz. illustrata
Germano Celant, Ina Blom
Progetto Prada Arte 2007
Unveiling the Prada Foundation
Rem Koolhaas, Germano Celant
Progetto Prada Arte 2008
Nathalie Djurberg. Turn into me. Ediz. illustrata. Con DVD
Progetto Prada Arte 2008
Artmix. Flussi tra arte, architettura, cinema, design, moda, musica e televisione
Feltrinelli 2008
Aldo Rossi. Disegni
Skira 2008
John Wesley. Ediz. italiana e inglese
Progetto Prada Arte 2009
Frank O. Gehry dal 1997
Skira 2009
Enrico Baj. Mobili animati. Ediz. italiana e inglese
Skira 2009
Giosetta Fioroni. I dipinti. Ediz. italiana e inglese
Skira 2010
Louise Bourgeois. Textiles
Skira 2010
Vedova. Scultore
Skira 2010
Paolo Canevari. Catalogo della mostra (Prato, 20 marzo-1 agosto 2010). Ediz. italiana e inglese
Mondadori Electa 2010
Register
Carsten Höller, Germano Celant
Progetto Prada Arte 2000
Anselm Kiefer. Il sale della Terra. Ediz. italiana e inglese
Skira 2011
Emilio Vedova ...in continuum. Ediz. italiana e inglese
Skira 2011
Arte povera. History and stories. Ediz. inglese
Mondadori Electa 2011
Fondazione Prada Cà Corner della Regina. Ediz. inglese
Progetto Prada Arte 2011
Lucio Fontana. Ambienti spaziali. Architecture, arts, environments. Ediz. inglese
Skira 2012
Aldo Rossi. Teatri
Skira 2012
Holy works. Ediz. illustrata
Andres Serrano, Germano Celant
Damiani 2012
Louise Nevelson. Ediz. inglese
Skira 2013
Arte Povera. Ediz. illustrata
Giunti Editore 2013
Emilio Vedova ...Cosiddetti Carnevali.... Ediz. illustrata
Skira 2013
Roy Lichtenstein. Sculptor. Ediz. italiana e inglese
Skira 2013
Marc Quinn. Memory Box. Ediz. inglese
Skira 2013
Su Piero Manzoni
Abscondita 2014
Robert Mapplethorpe. La ninfa Fotografia
Skira 2014
Fotografia maledetta e non
Feltrinelli 2015
Aldo Rossi. Opera grafica. Etchings litographs silksreen prints. Ediz. illustrata
Germano Celant, Stijn Huijts
Silvana 2015
Gianni Piacentino. Ediz. multilingue
Progetto Prada Arte 2015
Frank. O. Gehry dal 1997
Skira 2015
Mimmo Rotella. Catalogo ragionato. Ediz. italiana e inglese. Vol. 1: 1944-1961
Skira 2016
Po art & Warhol
Abscondita 2016
Christo and Jeanne-Claude. Water projects. Ediz. italiana
Silvana 2016
Alexander Calder e Emilio Vedova. Frammenti Expo '67. Ediz. illustrata
Skira 2016
Arman. 1954-2005. Catalogo della mostra (Roma, 5 maggio-23 luglio 2017). Ediz. illustrata
Silvana 2017
Preconistoria 1966-69. Ediz. illustrata
Quodlibet 2017
Su Piero Manzoni
Abscondita 2017
Mimmo Paladino. Ediz. a colori
Skira 2017
Nuvolo and post-war materiality 1950-1965. Ediz. a colori
Skira 2018
Cattedrali d'Arte. Dan Flavin per Santa Maria in Chiesa Rossa
Progetto Prada Arte 2018
Piero Manzoni. Catalogo generale. Ediz. italiana e inglese
Skira 2018
Architettura-Design 1965-2015
Quodlibet 2018
Post zang tumb tuum. Art life politics Italia 1918-1943. Catalogo della mostra (Milano, 18 febbraio-25 giugno 2018). Ediz. inglese e italiana
Progetto Prada Arte 2018
Mimmo Rotella. Manifesto. Catalogo della mostra (Roma, 30 ottobre 2018-10 febbraio 2019). Ediz. a colori
Silvana 2018
Mimmo Rotella. Manifesto. Catalogo della mostra (Roma, 30 ottobre 2018-10 febbraio 2019). Ediz. inglese
Silvana 2018
Paolo Pellegrin. Ediz. illustrata
Silvana 2018
Marco Bagnoli. Ediz. a colori
Skira 2018
Roma New York. 1948-1964-The Murray and Isabella Rayburn Foundation. Before - After. Ediz. illustrata
Silvana 2019
Giulio Paolini. Ediz. illustrata
Silvana 2019
Sandy Skoglund. Catalogo della mostra (Torino, 24 gennaio-24 marzo 2019). Ediz. illustrata
Silvana 2019
Paolo Pellegrin. Ediz. inglese
Silvana 2019
Emilio Vedova. De America. Ediz. a colori
Skira 2019
Emilio Vedova
Marsilio 2019
+ spazi. Le gallerie Toselli. Ediz. illustrata
Johan & Levi 2019
Jannis Kounellis. Catalogo della mostra (Venezia, 11 maggio-24 novembre 2019). Ediz. italiana e inglese
Progetto Prada Arte 2019
Emilio Vedova. Catalogo della mostra (Milano, 6 dicembre 2019-9 febbraio 2020). Ediz. inglese
Marsilio 2019
Michele Zaza. Ediz. a colori
Silvana 2020