Alcuni intellettuali hanno fatto pervenire al settimanale Sette del Corriere della Sera, un messaggio/appello, chiedendo di farlo circolare e per chi lo condivide di aggiungere firme.
Davanti alle notizie di quest’estate dal fronte immigrazione tornano alla mente le parole del Padre in Sei personaggi in cerca d’autore: "Non è finzione! È realtà, realtà, signori! Realtà! ". Muoiono di fame, di sete, di asfissia, o per le conseguenze delle violenze subite nel lungo viaggio per fuggire da guerre e disperazione. Una sequenza che ha visto morire padri, madri, e tantissimi bambini. La realtà con tutto il suo carico di dolore ci pressa, le decine di migliaia di siriani in fuga, e con loro le migliaia di afghani, iracheni, africani, non sbucano dal nulla ma ci ricordano lo sciagurato coinvolgimento dell’Occidente nelle guerre in Somalia, Afghanistan, Iraq, Libia, Mali, e la guerra civile in Siria incoraggiata dai Paesi occidentali e che in quasi cinque anni conta 200 mila morti e oltre 4 milioni di profughi. Di fronte all’incombere di tanta realtà non solo qualsiasi voglia di muri e di filo spinato risulterebbe inefficace ( si veda il caso Ungheria), ma ucciderebbe definitivamente ciò che resta dell’anima che ha dato vita alla nostra civiltà: la passione per la persona umana nella sua integrità, l’amore per la libertà, la capacità di solidarietà, il senso della pluralità e dell’accoglienza, la spinta all’innovazione. In questo preciso momento stiamo attraversando una soglia storica. Dalla risposta che l’Europa darà al dilemma posto dall’esodo dei profughi dipenderà il futuro della stessa Europa. Da come vorremo guardare e raccontare questa tragedia si deciderà il futuro della cultura europea, e quindi anche del nostro modo di vivere e di pensare, fino alle storie più personali, fino ai sentimenti più segreti. Occorre perciò il coraggio di prendere grandi decisioni: una iniziativa a livello Onu per l’apertura di nuove strutture di accoglienza nei Paesi limitrofi a quelli da cui queste persone fuggono; una nuova politica europea dell’immigrazione e dell’asilo ( come hanno cominciato a fare Austria e Germania) che possa archiviare una stagione di scelte fallimentari; un rilancio delle politiche di cooperazione con il Sud del mondo; l’istituzione ( ricordata anche dal Presidente Mattarella) del Permesso di Soggiorno Ue; a livello italiano, un’iniziativa governativa capace quantomeno di valorizzare l’accoglienza diffusa a livello di società civile. Ricordiamo che, se solo si dimezzasse la spesa ( a carico dei contribuenti) per la sicurezza negli stadi, avremmo la possibilità di gestire in buona parte quelle emergenze che stanno avvelenando— spesso con il codardo contributo di uomini politici e dei mass - media - l’opinione pubblica.
Eraldo Affinati, Riccardo Bonacina, Laura Bosio, Luca Doninelli, Maurizio Maggiani, Claudio Magris, Pino Roveredo, Antonio Scurati, Elisabetta Sgarbi, Nadia Terranova, Sandro Veronesi, Gianni Marussi